Per Il Decreto Legislativo 81/08 e s.m.i. la valutazione dei rischi è l’attività più scrupolosa che il datore di lavoro è tenuto al assolvere.
Di seguito analizziamo dettagliatamente la valutazione dei rischi connessa agli impianti elettrici. Per effettuare correttamente la valutazione dei rischi di natura elettrica occorre considerare:
- le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro considerando eventuali rischi interferenti;
- i rischi presenti nell’ambiente di lavoro;
- tutte le condizioni di esercizio prevedibili.
Il compito del datore di lavoro consiste nell’identificare le aree omogenee per il rischio elettrico, ovvero deve identificare:
- i luoghi a maggior rischio in caso d’incendio;
- i luoghi conduttori ristretti, ossia luoghi che si presentano delimitati da superfici metalliche e che al loro interno è elevata la probabilità che una persona possa venire in contatto con tali superfici;
- i luoghi con pericolo di esplosione, ossia luoghi in cui possono formarsi atmosfere esplosive;
- le cabine di trasformazione MT/BT;
Il datore di lavoro deve verificare la conformità degli impianti elettrici, ossia la rispondenza degli impianti elettrici ai requisiti di legge. In altri termini, la verifica di conformità degli impianti è un’attività che deve essere svolta a monte della valutazione del rischio. Il datore di lavoro che intende garantire la conformità degli impianti deve accertarsi che:
- gli impianti elettrici presenti nei locali siano installati nel rispetto delle specifiche disposizioni legislative e regolamentari applicabili, in particolare, che gli impianti elettrici siano progettati ed installati a regola d’arte;
- che i fabbricati risultino protetti dalle scariche;
- gli impianti devono essere sottoposti a regolare manutenzione.
I lavoratori che utilizzano l’impianto e le apparecchiature elettriche sono soggetti a rischi sostanzialmente diversi rispetto a quei lavoratori che effettuano ad esempio operazioni di manutenzione degli impianti, ossia “lavori elettrici”. Ogni lavoratore deve essere correttamente informato sui concetti basilari del rischio elettrico, addestramento in merito al rischio elettrico, nonché alla fornitura ed utilizzo di D.P.I. idonei. Per quanto riguarda i lavori elettrici sotto tensione è necessario che il lavoratore sia formato e addestrato ad operare rispettando i requisiti indicati nella norma CEI 11-27. L’esecuzione di lavori elettrici sotto tensione in modo non conforme alle disposizioni previste nella norma tecnica (CEI 11-27) è punita con la pena dell’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 2.500 a 6.400 euro.
La norma CEI 11-27 prevede che il datore di lavoro attribuisca per iscritto la qualifica ad operare sugli impianti elettrici: tale qualifica può essere di “persona esperta” (PES), “persona avvertita” (PAV) e di persona “idonea ai lavori elettrici sotto tensione” (nel gergo PEI). La norma CEI 11-27 fornisce quindi sia prescrizioni che linee guida al fine di individuare i requisiti minimi di formazione, in termini di conoscenze tecniche, nonché di capacità organizzativa e d’esecuzione pratica di attività nei lavori elettrici.